Ritorna la componente ASOS: cosa cambia per le imprese italiane e come ridurre i costi energetici
Dal 1° ottobre 2025 le bollette delle imprese italiane tornano a includere la componente ASOS, una voce degli oneri generali di sistema che era stata sospesa dal Governo per sei mesi. Il beneficio è terminato e l’ASOS è stata ripristinata ai valori stabiliti da ARERA, generando un aumento immediato dei costi energetici per tutte le aziende con potenza impegnata superiore a 16,5 kW.
In questa guida chiara e aggiornata analizziamo l’impatto economico dell’ASOS e le migliori strategie per ridurre i costi energetici della tua azienda.
Cos’è la componente ASOS e perché è tornata
La componente ASOS finanzia:
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incentivi alle energie rinnovabili,
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la cogenerazione CIP 6/92,
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altri costi regolati da ARERA.
È una voce obbligatoria, identica per tutti i fornitori.
Il Governo l’aveva sospesa da aprile a settembre 2025, ma dal 1° ottobre è tornata ai valori ordinari.
Quanto costa l’ASOS nel quarto trimestre 2025
Nel Q4 2025, la componente ASOS vale:
0,042284 €/kWh (IVA esclusa)
Impatti reali:
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100 kWh → +4,23 €
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1.000 kWh → +42,3 €
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10.000 kWh → +423 €
Una PMI da 4.000 kWh/mese pagherà circa 169 € in più ogni mese.
Perché non dipende dal fornitore
L’ASOS non è modificabile cambiando fornitore.
Non è una voce commerciale: è un addebito regolatorio ARERA.
Come ridurre l’impatto della componente ASOS
1) Verifica della potenza impegnata
Ridurre la potenza sotto 16,5 kW (se tecnicamente possibile) elimina l’applicazione dell’ASOS.
2) Ridurre i prelievi dalla rete
Autoconsumo con impianto fotovoltaico = meno energia soggetta ad ASOS.
3) Installare batterie e sistemi smart
Riduce i picchi e ottimizza i consumi.
4) Far fare una diagnosi energetica
Scopri sprechi, assorbimenti inutili, inefficienze nascosti.
5) Pianificazione energetica seria
L’ASOS non è temporanea: serve una strategia aziendale.
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